Ayoub Idam

RAGAZZO DI CALABRIA 2.0

Inizia con un piano sequenza che sembra interminabile: un ragazzino ha finito l’allenamento di calcio, in realtà non è che prometta tantissimo con quei piedi che vanno per conto loro senza troppa precisione, ma fatalmente si finisce sempre lì, tutti a dar calci a un pallone come prima opzione di vita possibile. Se digiti “Crotone” in Google la prima voce suggerita dal motore di ricerca è “Crotone calcio”, probabilmente succede la stessa cosa se lo fai per quasi tutte le città. Quel ragazzino esce dal campo e corre, corre con uno zaino che gli balla sulla schiena, corre perché è la cosa più naturale del mondo correre, in parallelo una Yaris lo segue, a debita distanza, con discrezione, non è una scena di Gomorra, anche se il territorio e le costruzioni che si susseguono potrebbero suggerircelo, lui corre, lo fa bene, non gli succederà nulla di male a quel ragazzo mentre copre i due chilometri che separano il campo da calcio dal quartiere Fondo Gesù dove abita con la madre. Questa non è una storia che finisce male. L’auto è guidata da Scipione Pacenza, un passato da discreto mezzofondista, ha gareggiato anche con la maglia della Corradini ai tempi del sodalizio Benati-Baldini, era difficile primeggiare a livello nazionale, la sua era una generazione di fenomeni, il millenovecentosettanuno… Scipione corre in 8’52 i tremila da allievo, poi tenta la strada della maratona a soli vent’anni, forse un azzardo, era un’altra era, si caricavano molti chilometri anche in giovane età. A Scipione la passione per la corsa gli rimane addosso, non è facile da quelle parti fare qualcosa di buono, ma nel 2003 inizia ad allenare, si forma un bel gruppo di atleti, riesce a trovare anche i soldi per portare i suoi ragazzi a fare degli stage in Trentino, a Dimaro, alla corte di Piero Endrizzi. Confrontarsi, imparare, far correre i ragazzi accanto ad atleti affermati come Giordano Benedetti, sembra la ricetta giusta. La storia continua con una foto postata dalla Fidal su Facebook, sono passati un paio d’anni, siamo nei primi giorni di settembre di quest’anno: è il podio dei primi tre ai campionati italiani di corsa su strada categoria Allievi, dieci chilometri, sorridono tutti in quel di Foligno, sono tutti al primo anno di categoria, le attese sono grandi, il terzo è Ayoub Idam, il calciatore con i piedi imperfetti che abbiamo visto prima correre sorvegliato da chi ha l’occhio buono, il suo tempo 32’47 non è male. E oggi Ayoub Idam è un piccolo idolo del quartiere Fondo Gesù. Che è successo tra questi due punti? E’ successo che Scipione non è un allenatore Riscaldati che poi arrivo, anche se è difficile per lui ritagliarsi gli spazi per allenare i suoi ragazzi, è successo che a volte si diventa quasi dei fratelli maggiori quando non dei padri, Ayoub il giorno di ferragosto si è fatto due volte i quattromila a 3’18 con recupero di un mille a 4’05, vanta un buon 3’31 sui milleduecento metri da Cadetto, in pista gli ostacoli di allenamento erano cataste di pallet, si è allenato a Natale e Pasqua, ma non bisogna farsi trarre in inganno da questi test motivazionali, Scipione giura che è integro, non spinge per i personali, difficili da ottenere anche per mancanza di avversari in zona, i tempi verranno, ma dal prossimo anno, al telefono mi dice Registrami: Ayoub il prossimo anno fa gli europei sui tremila, vedrai che non sbaglio. Contatto direttamente Ayoub, è di origine marocchina, è in Italia con la madre dall’età di sette anni, viene dalla città di Khouribga, su questa città di 170 mila abitanti ai margini del deserto leggerete sempre la stessa etichetta di “Capitale mineraria”, si estraggono fosfati destinati alle industrie chimiche, si dice che questi fosfati si insinuino ovunque, anche nelle falde acquifere, per quanto Capitale mineraria l’emigrazione è fortissima, come al solito i benefici economici del territorio arrivano a una piccola élite, molti scappano e l’Italia è tra le mete preferite. Ayoub ricorda poco di quegli anni, ricorda solo che dopo la scuola faceva una bella strada lunga correndo per andare a casa dalla zia. Oggi frequenta il primo anno dell’Istituto nautico, ama i film horror, avventura e fantascienza, film preferito: 300, la battaglia delle Termopili tra persiani e spartani ripensata e disegnata da Frank Miller e messa sullo schermo qualche anno fa, corpi scolpiti, coraggio e nessuna paura della morte. È Ayoub stesso a fornirmi una sorta di scheda tecnica su di lui, molto sintetica, ma conclude così: Sentirete ancora parlare di me. Un giorno indosserò la maglia azzurra. Quindi le domande tipo Ma non ti pesa allenarti a Ferragosto? Le salto, quando sei così affamato non ti pesa nulla e nulla ti logora, la corsa è già parte dell’ingranaggio quotidiano, guai se mancasse, il prossimo anno nel periodo del ramadan Scipione ha messo in conto allenamenti alle dieci di sera, è l’ora del passeggio, del gelato nelle piazza di paesi e città, delle sgommate in motorino, ma insegui un’idea forte e te ne freghi di questi dettagli che uniscono l’umanità media. Ayoub è tesserato con la K42 Cosenza il cui direttore tecnico è Maurizio Leone, mezzofondista di spessore, uno da 28’26 nei diecimila e 13’42 nei cinquemila, fortissimo nei cross dove ha più volte indossato la maglia azzurra ad europei e mondiali. La K42 è una realtà importante per una zona dove tutto sembrerebbe essere più difficile, è una società molto attiva che tiene insieme con successo l’attività amatoriale e quella giovanile, tutte le società forse dovrebbero almeno provare ad ottenere questa alchimia. Il nome K42 fa naturalmente riferimento alla gara di maratona, ho trovato la cosa curiosa, il direttore tecnico non si è certo trovato a suo agio su questa distanza, il suo due ore e diciassette non è certo all’altezza ai suoi risultati su distanze più brevi. Scipione per la K42 ha fatto crescere anche Gabriel Hutanu rumeno primo anno junior da 50″92 sui 400 metri. Per Ayoub non è semplice coprire quei centoquaranta chilometri che separano le due città mal collegate, raramente può spostarsi, la collaborazione a distanza tra le tre figure diventa fondamentale, e pare funzionare. Mentre scrivo inizierà un periodo di una ventina di giorni di scarico in attesa di iniziare la preparazione per i cross, ma senza troppe pressioni, Ayoub, Scipione e Maurizio pensano già alla pista, vogliono un tremila sotto gli 8’38, si parte da un 8’57 di personale ottenuto quest’anno correndo senza avversari. La strada è lunga, ma molto chiara.

www.saveriofattori.it 

Articolo già pubblicato sul mensile Correre di Novembre 2016

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